LA STAMPA CHE SFUGGE: VIAGGIO NELL'EDITORIA FANZINARA, DALLE ORIGINI AL PROGETTO "LUZER!" Tesi di Laurea di Elia Zupelli Relatore: Massimo Ferrari discussa, il 18 febbraio 2010, presso Facoltà Lettere e Filosofia, corso STARS (curriculum "giornalismo a stampa radiofonico e musicale") Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia, via Trieste. valutazione: 110/110 e lode Ecco la quarta tesi di laurea che l'associazione Fanzine Italiane, nella parsona dell'esperto G. Umiliacchi, ha supportato e seguito nel suo sviluppo. PRESENTAZIONE Di solito l’obiettivo del fare stampa è comunicare, condurre notizie, approfondire e farlo in modo chiaro, semplice e “potabile” per un pubblico trasversale. Esiste un altro modo di fare stampa, altrettanto chiaro e altrettanto semplice, che non ha come fine ultimo la comunicazione basica, ma vuole andare oltre, vuole nutrire l’appassionato, vuole parlare e condividere un interesse, vuole svincolarsi dalla proposta ordinaria e cercare la sua ricchezza nell’interazione tra un pubblico più ristretto con in comune l’amore verso un genere. Musica, fantascienza, fumetto, letteratura sono solo alcuni degli ambiti intorno ai quali, in America a partire dagli anni ’20, ha iniziato a svilupparsi una forma di editoria parallela al mercato ufficiale, costruita a partire dalla sete di approfondimento intorno ai suddetti ambiti. Ben presto si è iniziato a riferirsi al supporto cartaceo “contenitore e veicolo” col termine di “fanzine”: neologismo frutto della fusione tra le parole anglosassoni “fan” e “magazine”, rivista di e per appassionati. Di conseguenza si è sviluppata la figura del fanzinaro, colui che cura, scrive, collabora alla realizzazione di una fanzine, condividendone lo spirito e l’intento. In termini allargati, l’editoria fanzinara altro non è che l’insieme delle pubblicazioni ascrivibili a questo contesto. Si regge intorno a un processo realizzativo di tipo redazionale e coordinativo, pertanto si può parlare legittimamente di “editoriale”; si tratta di prodotto a carta stampata, e quindi si può parlare di “stampa”. Ma è stampa che sfugge da cosa? È stampa che sfugge da chi? È stampa che sfugge perché? È stampa che sfugge dal mainstream e dai sistemi ufficiali, ma senza volontà di antagonismo; è stampa che sfugge dalla catalogazione, perché è frenetica, nasce, muore e si reinventa con grande frequenza; è stampa che sfugge dai canali distributivi canonici e va ricercata, nelle sue piccole tirature; è stampa che sfugge perché non si crea nelle redazioni e in tipografia, ma si realizza da sempre in modo amatoriale, senza strumentazioni professionali. Al contempo però è stampa che esiste, permane e si adatta a camaleonte (senza snaturarsi) alle epoche, assorbendone gli umori e gli implementi tecnologici: prima la macchina da scrivere, le forbici e il ciclostile, poi il computer, oggi il web: domani…? Ecco, questa relazione vuole essere una sorta di percorso che leva un po’ di polvere e di “sfuggenza” all’universo editoriale fanzinaro, per analizzarlo e declinarlo in una scansione temporale tra “passato (remoto e prossimo), presente e futuro”. Parafrasando infatti, il mio lavoro si orienterà in tre capitoli, all’interno dei quali si passerrano in rassegna le influenze storiche nel corso dei secoli (passato remoto), la nascita della realtà fanzinara (anni ’20) e il relativo sviluppo fino alla fine del secolo scorso (passato prossimo), la genesi del progetto personale “Luzer!” (presente) e le possibili frontiere editoriali sia per quest’ultimo che per il mondo fanzinaro in senso più ampio (futuro). Nello specifico, il primo capitolo sarà dedicato alla ricostruzione delle principali tappe storico-evolutive (dalle origini alla modernità) dell’editoria fanzinara, includendo trasformazioni morfologiche e tentativi di “classificazione”. Essendo questo tipo di produzione estremamente micro-settorizzata e di difficile catalogazione (per questo ho parlato di “tentativi”) nella seconda sezione il lavoro di ricerca si concentrerà sull’ambito musicale: si analizzeranno (filtrandole e tracciandone i confini) alcune delle testate più significative degli ultimi trent’anni, ponendo particolare attenzione sulle peculiarità e sulle ragioni dell’unicità di ciascuna. La parte conclusiva si orienterà invece intorno alle radici, alla messa in atto e alle prospettive del progetto editoriale “Luzer!” che porto avanti (con l’ausilio di svariati amici e collaboratori) da oltre un anno. Si tratta di una rivista indipendente, che muove dallo stesso scopo delle realtà fanzinare: rendere su carta le proprie passioni, i propri interessi (nel nostro caso principalmente musica, cinema, universo dei media, arte contemporanea, mondo pop e cultura underground) condividendoli con un pubblico. Ritengo essere questo il filo rosso ideale per dare completezza e coerenza al quadro generale di questa relazione, il cui scopo è far convivere il dato “tecnico-scientifico” (storia, caratterizzazione, cernita e vaglio delle fonti), il fattore oggettivo (analisi del lavoro altrui) e la visione soggettiva (esperienza e interpretazione personale, sulla base di un progetto autonomo sviluppato con continuità).
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