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Un'estate Diabolika - Un'estate Diabolika ::
    
Un'estate Diabolika ::
Patricia Martinelli a Un'estate Diabolika
Patricia-Martinelli-Un'estate Diabolika vedrà tra la partecipazione di vari autori anche la presenza della grande professionista Patricia Martinelli.
Infatti, per il primo di luglio, il giorno all'inaugurazione dell'evento (ore 18,00), sarà presente la sig.ra Martinelli e, più tardi dalle ore 21,00 nella Piazzetta Pisacane, la stessa autrice parteciperà ad un incontro/dibattito con il pubblico.
Gli organizzatori ringraziano l'Amministrazione Comunale per aver permesso la presenza di questa grande autrice che proprio a Cervia è nata.

Patricia-Martinelli_Patricia Martinelli
Patricia Martinelli nasce a Cervia, provincia di Ravenna, da famiglia milanese. Laureata in Filologia e Letteratura all'Università di Mosca, per un paio d'anni svolge il ruolo di interprete allo Snam progetti, ma ben presto prevale la vocazione della scrittura, così nel 1968 fa il suo ingresso nel mondo dell'editoria collaborando al settimanale "Ciao, Amici".
Nel 1969 inizia a lavorare come redattrice all'Astorina, firmando anche numerose sceneggiature. La prima storia a cui collabora è, "Le lacrime della sirena"; la prima che sceneggia da sola è "Ciak si muore".
Nel Frattempo prosegue parallelamente l'attività di giornalista, lavorando tra gli altri per la Mondadori e per le testate Due più. Nel 1975 passa alla Casa Editrice Universo diventando capo redattore centrale di L'Intrepido, Il Monello, e di tutto il settore fumetti, firmando varie serie come, "Paris-Jour", "Terza Liceo", "Clan Segugi", un'autrice molto attiva che nel periodo firmò anche molte storie libere.
Nel 1992 viene richiamata all'Astorina da Luciana Giussani e assume il ruolo di Direttrice Responsabile della testata Diabolik, che mantiene per nove anni. Oggi è la sceneggiatrice di punta della serie; quasi tutte le storie tra serie regolare e speciali, sono sceneggiate da lei.
Dopo molti anni in cui ha firmato la maggior parte delle sceneggiature del Re del Terrore, nel 2008 ha rallentato la produzione.

Alcune note su Patricia Martinelli

Patricia Martinelli è nata a Cervia, anzi, a Milano Marittima, in una villa di famiglia – villa Jole - nel viale Due Giugno.
La famiglia di Patricia è di Milano, ma amava molto Cervia. Già la sua bisnonna – donna importante, che si chiamava Andromaca - aveva una villa a Cervia, villa Josefina, dove passava le estati con le due nipoti, Carla (la mamma di Patricia), e Elisa. Già prima della guerra la nonna Andromaca aveva decretato che Cervia era diventata troppo affollata. E si era fatta costruire appunto villa Jole a Milano Marittima, tra le rimostranze delle due nipoti adolescenti, che temevano di venire così tagliate fuori dalle “folli notti cervesi” in compagnia degli amici. Nella realtà continuarono a divertirsi un mondo.
Molti anni dopo – la villa era rimasta di proprietà delle due nipoti, Carla e Elisa – è nata Patricia. E’ nata in casa, assistita dalla nonna ostetrica e dal papà, Franco. C’era già anche la sorella maggiore, Foscanella, nata invece a Milano.
Foscanella, detta Lella, e Patricia, bambine e poi adolescenti, hanno passato tutte le estati a Milano Marittima, assieme ai cuginetti, e alle decine di amichetti che via via frequentavano. Quattro mesi vissuti in totale libertà: la spiaggia, le gite in bicicletta, le merende in pineta, con gran raccolte di more, con le quali le mamme poi facevano la marmellata. Era tutto bello, a Milano Marittima. Infanzia e adolescenza assolutamente felici e spensierate. Poi le prime cotte, le festicciole nelle varie ville, insomma, una vita deliziosa.
Intanto si cresce, si studia. Nella famiglia di Patricia erano e sono tutti giornalisti professionisti: dal nonno materno, Mario Massai, giornalista aviatore al Corriere della Sera. Andava a fare i reportage per il mondo col suo piccolo aereo personale. Poi il papà di Patricia, Franco Martinelli, giornalista da quando aveva diciassette anni, al Corriere della Sera, le zie, sia da parte di padre sia da parte di madre, i cugini, la sorella Lella.
Patricia ha fatto le scuole superiori a Milano, poi, curiosa e amante delle lingue straniere, decise di andare a fare l’Università a Mosca, allora URSS. Quattro anni all’Università Statale di Mosca, ha imparato perfettamente la lingua russa, si è laureata in lingua e letteratura russa. Pensava di fare l’interprete, per poter continuare a viaggiare per il mondo. Ma scoprì presto che la vita da interprete tra due ingegneri, uno russo e l’altro italiano, a parlare di turbine, compressori, valvole, impianti siderurgici eccetera, era un lavoro assolutamente non creativo. Dopo un paio d’anni si stufò. E, dato che in casa si frequentavano solo giornalisti, finì inevitabilmente con l’entrare in quel mondo.
Ha lavorato a vari periodici della Rizzoli e della Mondadori. Conosceva da quando era bambina Angela e Luciana Giussani, amiche di famiglia. Un giorno Angela le chiese se avesse voglia di provare a scrivere un episodio di Diabolik. Patricia non aveva mai letto fumetti, a parte Topolino, ma dato che era curiosa, ci provò. La sua maestra fu Luciana – Angela diceva che non era brava a insegnare – fecero un soggetto e scrissero insieme la sceneggiatura. Poi continuò Patricia da sola, e il suo lavoro andò bene subito. Le Giussani la vollero subito fissa in redazione. E Patricia restò, continuando però a tenere le sue collaborazioni con periodici e quotidiani.
Nel frattempo la villa di viale Due Giugno era stata venduta, ma i genitori di Patricia ne comprarono un’altra nel Viale Leopardi, al limitare della pineta. Tennero questa casa per parecchi anni. Ma ormai, col lavoro, le vacanze di quattro mesi erano un sogno passato. E col tempo, lasciarono anche quella villa. Ma con molto dolore.
Dopo circa sette anni di Diabolik e di Astorina, Patricia decise di fare altre esperienze. La volevano alla Casa Editrice Universo, ci andò e vi rimase circa quindici anni, diventando caporedattore di due testate.
Nel frattempo Angela era morta, e Luciana da sola non ce la faceva. Diabolik ormai usciva solo sette volte l’anno. Luciana chiamò Patricia offrendole la qualifica di Direttore Responsabile e Direttore Editoriale. Patricia accettò, e tornò quindi all’Astorina. Nel giro di un anno raddoppiò le uscite dell’Albo, poi creò “Diabolik swiisss”, una nuova testata di ristampe, e soprattutto “Il Grande Diabolik”, l’albo gigante, che riscosse immediatamente grande successo.
Patricia cominciò anche a accettare che Diabolik facesse da testimonial per campagne pubblicitarie, combattendo aspre battaglie con Luciana, che non voleva a nessun costo “mercanteggiare” su Diabolik. E apparvero anche le prime magliette targate Diabolik, e gli orologi, e gli ombrelli, e gli zaini, i quaderni, eccetera.
Dopo la morte di Angela, Patricia lasciò la carica, rimanendo però autrice di gran parte delle storie.
Autore : Staffprint25/05/2010 - 15:12

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